Incrementa la tua conversion rate migliorando la ricerca del tuo sito
Secondo eConsultancy, fino al 30% dei visitatori eCommerce utilizza la ricerca all’interno del sito. Generalmente, questi utenti, grazie ad un maggiore livello di intenzione di acquisto, tendono a convertire fino a 5-6 volte di più rispetto alla media dei visitatori che fanno la ricerca fuori dal sito.
Inbenta, software di elaborazione del linguaggio naturale, illustra diversi clienti abbiano notato un aumento del tasso di conversione superiore al 43% dei propri utenti che utilizzavano la ricerca del sito e eConsultancy indica dei casi in cui i visitatori con la ricerca del sito rappresentano più del 13,8% del fatturato complessivo .
La grande opportunità di crescita e vantaggio competitivo puntando sulla ricerca nel sito
Tramite un ulteriore studio da eConsultancy, ha rilevato che solo il 15% delle aziende avevano dedicato risorse per ottimizzare l’esperienza di ricerca del sito, per il 42 non era in cima alla lista delle priorità e un altro 42% l’aveva trascurata del tutto.
Ancora più negativo è il dato che solo il 7% delle imprese segnala che sta imparando a sfruttare in modo più efficiente i dati delle ricerche interne al sito piuttosto che altre aree del loro business.
In un altro studio condotto da SLI Sistemi di rilevazione su 160 professionisti e-commerce, si è riscontrato che quasi 6 su 10 non usano i dati di ricerca del sito per qualsiasi dei loro programmi di marketing.
La ricerca nel sito è fondamentale per avere informazioni sui visitatori, capire cosa cercano, le parole che utilizzano per descriverla e può essere installata gratuitamente e facilmente tramite Google Analytics.
Impostazione del tasto Cerca all’interno del sito con Google Analytics
Supponendo che hai già installato Google Analytics per il commercio elettronico, fai clic su “Admin” nella barra di navigazione in alto.
Poi clicca su “impostazioni di visualizzazione” sotto la colonna vista sul lato destro della pagina.
Da qui, scorrere la pagina fino a “Sito Impostazioni di ricerca”, quindi passare l’interruttore da OFF a ON.
Per trovare il parametro della query, bisogna eseguire sul proprio sito una ricerca nella barra apposita, controllare l’url per vedere che cosa si presenta prima del termine di ricerca. A seconda di come è impostato può essere “q”, “ricerca”, “query”, o “termine”.
Se il sito eCommerce presenta la possibilità di cercare all’interno delle categorie (tramite un menu a discesa per esempio) si possono anche monitorare le singole categorie aggiungendo l’opzione “sito categorie di ricerca”, proprio sotto il tracking di ricerca del sito.
Avere queste informazioni vi permetterà di vedere le frasi più comunemente ricercate all’interno di ciascuna categoria, aiutandovi a scoprire le parole chiave più redditizie (interne).
Questa intuizione può fornire dati importanti per le future campagne Adwords: quali prodotti sono più richiesti in funzione delle specifiche categorie e dei risultati della ricerca.
La domanda è: come possiamo utilizzare questi dati per aumentare le entrate dai nostri ricercatori interni al sito? Ci sono molti suggerimenti sulle pratiche e i modelli di progettazione più efficaci per la ricerca del sito e delle pagine dei risultati, per brevità, si indicano i tre metodi migliori.
Metodo 1 – Maggiore enfasi alla barra di ricerca
La barra di ricerca deve essere facile da trovare per i visitatori. Per renderla evidente si deve posizionare al centro della pagina, avere una dimensione adeguata e deve esserci un segnale visivo forte del pulsante Cerca.
Metodo 2 – Rimuovere e Migliorare i risultati della ricerca
Se il prodotto è esaurito o fuori catalogo, invece di mostrare una pagina “nessun risultato trovato”, si può seguire la raccomandazione di Matt Cutt e indicare “prodotti correlati” (almeno per i rivenditori più piccoli) o una pagina con l’opzione “temporaneamente esaurito”, se si pensa di riassortire di nuovo l’articolo.
Per le parole chiave che sono sempre più raffinate, bisogna fornire dei risultati quanto più correlati alla ricerca. Per trovare ciò che questi termini indicano, fare clic sulla parola chiave, quindi “parola chiave raffinata” nell’area dimensione primaria, si possono vedere i parametri più comuni della query di ricerca.
In alcuni casi, questo può essere un semplice esempio per migliorare il contenuto del sito e rimuovere i prodotti che non si vogliono riassortire.
In altri casi, però, a seconda della dimensione del negozio, si consiglia di investire in una soluzione di ricerca più affidabile che aiuterà a fornire risultati ancora più rilevanti, sulla disponibilità dei prodotti.
Se siete tra i venditori più importanti del commercio elettronico, è utile controllare il marketing Adobe cloud, in quanto i dati di ricerca del sito possono essere legati ai profili dei clienti e personalizzati in base a segmenti di clientela.
Metodo 3 – Searchandizing
Fondamentalmente, Searchandizing significa sfruttare la parola chiave per caratterizzare i prodotti più redditizi nei risultati di ricerca. Si può sfruttare il brand associato alla parola generica o si possono inserire nei risultati della ricerca prodotti di fasce diverse o evidenziare prodotti con la scritta in promozione. Il searchandizing può includere anche l’inserimento di opzioni e filtri che aiutino l’utente a trovare i prodotti legato alle sue esigenze e gusti. Nel complesso, solo dando ricercatori la possibilità di ordinare meglio le loro opzioni, si possono aumentare aumentare le conversioni e le entrate.
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